Le istituzioni come rete di status e di ruoli

All’interno dell’istituzione le persone occupano posizioni diverse e svolgono compiti differenti. A ognuno di queste posizioni sono associati compiti diversi, a cui corrispondono precise aspettative sociali. 

I sociologi chiamano status ciascuna di queste posizioni ricoperte da un individuo all’interno, e ruolo il complesso delle azioni che ci aspetta da un individuo in virtù del suo status.

Poichè nella società le istituzioni sono molte, in relazione alla pluralità degli ambienti di vita, l’individuo è in rapporto con ciascuna di esse, ne consegue che ogni persona assume su di sè una pluralità di status. Alcuni vengono detti status ascritti: sono quelli legati a condizioni indipendenti dalla volontà e dall’impegno dell’individuo; altri vengono chiamati status acquisiti: sono quelli che si raggiungono studiando e maturando una specifica professionalità.


Spesso lo status è “correlativo”, nel senso che si definisce in rapporto a un’altra posizione sociale a esso complementare. Anche i ruoli che ne discendono sono complementari. 

Nella società ogni individuo si trova a interpretare molti ruoli, perchè detiene più status e perchè da ogni status discende una pluralità di compiti e di relative aspettative. 

La pluralità di ruoli che una persona si trova a interpretare può spesso esporla a situazioni di conflittualità. Si parla di conflitto inter-ruolo, cioè di conflitto tra due o più ruoli diversi spettanti alla stessa persona. 


Può anche capitare che una persona sia in difficoltà nell’interpretazione di un singolo ruolo, sia per l’ambiguità connessa al ruolo stesso, sia per il contrasto tra la sua sensibilità o personalità e gli obblighi istituzionali. In questo caso si parla di conflitto intra-ruolo, cioè all’interno al ruolo spesso. 

Il mutamento delle istituzioni può prodursi in forme differenti.

  • con il crescere della complessità sociale, si verificano un aumento delle istituzioni esistenti e una crescente “specializzazione” di ognuna di esse. Oggi la famiglia in quanto “istituzione” ha registrato una “specializzazione” crescente, tanto che oggi si tende a sottolinearne prevalentemente la funzione creativa e procreativa
  • può accadere, però, anche il fenomeno opposto, cioè che il mutamento sociale investa un’istituzione di compiti che non aveva in precedenza, moltiplicandone le funzioni. 


Esiste una divisione tra funzioni manifeste e funzioni latenti in un’istituzione, introdotta dal sociologo statunitense Robert Merton. Le finalità sociali di un’istituzione non si sovrappongano esattamente agli scopi espressamente dichiarati della sua esistenza. 
Robert Merton


Le trasformazioni di un’istituzione investono soprattutto i suoi aspetti latenti, e meno quelli manifesti, nel senso che, sotto un medesimo “guscio” esteriore, l’istituzione può adempiere a nuovi e insospettati compiti, o viceversa, nel senso che nel contesto sociale mutato svuota di significato le funzioni latenti che l’istituzione in precedenza svolgeva. 

 

 

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