Stratificazione sociale

 Le disuguaglianze sociali: oltre la superficie 

La maggiore articolazione del sistema di stratificazione e la riduzione delle disuguaglianze economiche tra le diverse fasce sociali non devono comunque farci credere che le differenze di classe abbiano oggi un peso irrilevante nella vita delle persone. 

Le statistiche rilevano che chi nasce in una posizione sociale meno privilegiata e con un reddito più basso non ha le stesse opportunità di chi appartiene alle fasce più al te della società, a cominciare dalla speranza di vita.

Chi appartiene a un livello sociale più alto ha in genere anche maggiori probabilità di raggiungere un elevato livello di istruzione, e comunque di superare le difficoltà incontrate nello studio, grazie a un ambiente familiare ricco di stimoli e strumenti culturali, alle opportunità di apprendimento fornite da esperienze culturali extrascolastiche di vario tipo, e, non ultimo, all'uso quotidiano di un lessico grammaticalmente più corretto e concettualmente più elaborato.


Nuove dinamiche di stratificazione


Un discorso sulla stratificazione nelle attuali società occidentali non può prescindere da un fatto importante. In conseguenza dei forti flussi migratori contemporanei che hanno investito quasi tutti i paesi industrializzati e del formarsi di società molto variegate dal punto di vista della composizione etnica, le dinamiche della stratificazione si sono modificate. In particolare, è mutata la percezione che le persone hanno della loro posizione sociale. 

Le comunità immigrate vengono ancora spesso percepite come gruppi sociali " a sè ", la cui collocazione supera le tradizionali linee di demarcazione tra le classi: precari per posizione giuridica, con uno status professionale modesto, separati dal resto della popolazione sia fisicamente sia culturalmente. 


Il meccanismo che può scattare in questa situazione è quello di una sorta di compensazione di status: confrontandosi con l'immigrato l'individuo con una modesta posizione sociale tende ad accentuare la propria distanza rispetto a lui e a percepirsi in qualche modo più "in alto" nel sistema di stratificazione quelle relative al sesso. 

Ma può anche scatenarsi un meccanismo opposto alla compensazione degli status quando l'individuo soprattutto in contesti di crisi economica, in cui aumenta la competizione tra i gruppi per l'appropriazione delle risorse sociali - percepisce il confronto sociale in modo più negativo. In realtà la dinamica globale è più complessa. Da una parte le persone avvertono il contrasto tra le proprie aspettative e la realtà materiale della loro esistenza, dall'altra ipotizzano che questo contrasto non sussista per gli altri gruppi sociali, non solo quelli economicamente più benestanti, ma, paradossalmente anche quelli più deboli, come le comunità immigrate, che, proprio grazie agli interventi di assistenza e di sostegno che ricevono sembrano godere di una posizione sociale privilegiata. 

A questo proposito gli studiosi parlano di deprivazione relativa è il fenomeno per cui il confronto con standard ideali di riferimento o con lo status di altri individui o gruppi, percepito come più favorevole, incide in modo negativo e decisivo sul giudizio che le si formano sulla propria posizione sociale. Occorre aggiungere che questo meccanismo riguarda la stessa realtà dei migranti: se l'individuo immigrato è portato a confrontarsi con i suoi connazionali rimasti in patria e si sente probabilmente fortunato, i suoi figli o comunque le generazioni successive tenderanno invece a paragonarsi ai loro coetanei occidentali e a maturare una diversa valutazione delle proprie condizioni.

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