Dai manoscritti medievali alle "gazzette" del settecento

 Tuttavia, è solo con l'invenzione della stampa che si apre una nuova era: la stampa a caratteri mobili, ovvero diversamente componibili, tradizionalmente fatta risalire al tedesco Johann Gutenberg, standardizza la tecnica di riproduzione della parola scritta, inaugurando una nuova modalità di realizzazione dei libri e, quindi, un'epoca di maggiore circolazione dei contenuti culturali all'interno della società. Il nascere della pagina stampata ha infatti permesso di pubblicare più rapidamente e in quantità maggiore testi di qualsiasi natura, avvicinando così alla lettura fasce sempre più ampie di popolazione.

 Johann Gutenberg 

Parallelamente a questa rivoluzione tecnologica, se ne verifica un'altra di carattere teorico-simbolico, e cioè il parziale mutamento del significato del "libro", che da testo specialistico, spesso destinato a una cerchia ristretta di intenditori, gli scritti dei filosofi antichi e medievali. Per questa via, il rapporto tra scrittore e lettore di libri assume progressivamente la configurazione che ha ancora oggi: una ristretta cerchia di autori che si rivolge a una massa di fruitori via via più estesa e indifferenziata.

Con la stampa, inoltre, la sorte del testo si lega sempre più strettamente alle richieste della realtà sociale emergente: i libri cominciano a essere scritti e riprodotti non solo al fine di consegnare ai posteri il sapere della tradizione, ma anche per diffondere idee e conoscenze legate ai bisogni del tempo presente.

La necessità di una parola scritta legata alla concretezza e all'attualità si fa più evidente con la nascita, agli inizi del Settecento, degli "antenati" dei moderni giornali. Apparsi originariamente in Inghilterra, ma ben presto diffusisi anche nel resto dell'Europa, idealmente rivolti a un'élite ricca e colta, per la quale costituivano uno strumento di informazione sociale, politica e culturale: non a caso si ricevevano a casa, previa sottoscrizione di un abbonamento, poiché non esisteva una rete di distribuzione analoga a quella degli odierni periodici o quotidiani che possono essere acquistati presso numerosi punti vendita. Per giungere a questo traguardo si sarebbe dovuto attendere il secolo successivo, quando in un altro contesto geografico e storico-sociale, ovvero negli Stati uniti, il giornale avrebbe cambiato significato e funzioni, trasformandosi in un trampolino di lancio per nuove forme di produzione e di trasmissione di contenuti culturali.


Commenti

Post popolari in questo blog

Un nuovo sguarda della devianza: la labeling theory

GLI INTELETTUALI DI FRONTE ALLA CULTURA DI MASSA

Merton: le disfunzioni della burocrazia