Il fumetto

 Grazie all'intraprendenza di un direttore cli giornali statunitense, Joseph Pulitzer, intenzionato a incrementare le vendite domenicali del quotidiano "New York World", il 5 maggio 1895 un giovane disegnatore dell'Ohio, Richard Outcault, presenta per la prima volta una serie di storielle umoristiche ambientate in un vicolo degli slums newyorkesi. Il personaggio principale dei vari racconti è The Yellow Kid, un buffo ragazzino vestito con un lungo camicione giallo, sul quale sono riportate frasi e battute relative alle vicende narrate, che solo in un secondo tempo il disegnatore affiderà ai balloons, cioè alle caratteristiche "nuvolette".


Richard Felton Outcault

 

Il successo del Bambino Giallo sul "New York World” spinge le testate concorrenti a organizzarsi, e ben presto la pratica delle sunday pages, ovvero dei supplementi a domenicali sui quali vengono pubblicate le storielle, diventa un fenomeno diffuso su molti quotidiani. In seguito, ovvero nei primi anni del secolo successivo, le pubblicazioni divengono giornaliere, pur presentandosi nel più modesto formato delle strisce, strips, e restando comunque il supplemento di altri prodotti editoriali, con intenti prevalentemente umoristici e satirici. 

Dalla matita di Outcault e di altri artisti nascono così nuovi personaggi, destinati a diventare dei veri e propri personaggi, ossia dei "tipi" caratterizzati con precisione sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Parallelamente si affermano nuovi ambiti di comicità: dal mondo degli slums ancora presente in “Happy Hooligan” di Frederick Opper si passa al più rassicurante contesto familiare e alle comuni situazioni che lo caratterizzano: le marachelle dei bambini, le scaramucce tra coniugi. Compaiono anche le prime storie interpretate da animali umanizzati, filone destinato ad avere in seguito un grande successo grazie all'opera della Disney.


Una data importante per la diffusione del fumetto è rappresentata dal 1915, anno in cui nascono le prime syndicate, cioè le agenzie finalizzate alla commercializzazione dei comics, che assumono la proprietà di storie e personaggi, sottraendone la gestione alla stampa quotidiana. A partire da questa data il fumetto diventa un medium autonomo, con importanti conseguenze per la sua stessa identità. Da un lato, infatti, le strisce perdono la loro connotazione prettamente comica per avventurarsi su nuovi filoni: avventuroso, poliziesco, fantascientifico ecc. Dall'altro, si assiste a una progressiva differenziazione dei target di riferimento: mentre le prime vignette non avevano un pubblico specifico anche se, comparendo sui giornali, si presumevano rivolte principalmente a lettori adulti -, ora va gradualmente nascendo una produzione diversificata a seconda di età, status e condizione. Alla fine degli anni Venti del Novecento, con la nascita dei comic-book, il nuovo medium è ormai una realtà consolidata, che si andrà progressivamente affermando anche al di fuori degli Stati Uniti. 

Il fumetto: l'origine del termine

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