La fotografia


Tipi di fotografia e stili

Negli anni Venti dell'Ottocento, lo scienziato francese Joseph Nicéphore Niépce inizia i suoi esperimenti sulla possibilità di imprimere immagini su una lastra sfruttando solo la luce, senza ricorrere a un'incisione. Da questi studi nascerà una delle invenzioni più stupefacenti della storia umana: la fotografia.

In questa sede, della fotografia non ci interessa tanto l'evoluzione tecnologica, di cui  infatti non tratteremo, ma piuttosto gli effetti che l'uso di questa tecnica produsse in termini di cultura e di pratiche sociali. 
La fotografia nasce inizialmente come strumento di raffigurazione di paesaggi, soprattutto urbani, e di strutture architettoniche. Con il tempo essa finisce per ritrarre anche soggetti umani. La conseguenza fu che fotografare e farsi fotografare diventano modi per realizzare altrettante modalità di vita sociale: davanti all'obiettivo sfilano intere famiglie, ma anche singoli individui di varie condizioni sociali che sperimentano per la prima volta l'onore del "ritratto" e persone che vengono colte nello svolgimento delle loro professioni. 
In un contesto storico-sociale caratterizzato da frequenti movimenti migratori e dalla frammentazione dei nuclei familiari, l'immagine fotografica diventa così il simbolo del mantenimento dei legami affettivi che uniscono le persone.
La fotografia irromperà con prepotenza in tutti gli ambiti della vita sociale: trasformerà le pagine dei giornali e la stessa professione giornalistica, modificherà le pratiche del viaggio e del turismo, presterà i suoi servigi alla scienza, alla politica, all'economia, alla giustizia. Le immagini stampate diverranno a pieno titolo dei documenti Utilizzabili dagli storici e dai sociologi per le loro ricerche.

Commenti

Post popolari in questo blog

Un nuovo sguarda della devianza: la labeling theory

GLI INTELETTUALI DI FRONTE ALLA CULTURA DI MASSA

Merton: le disfunzioni della burocrazia