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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Parola ai testi

 Le classi sociali nella società britannica  Che cosa sono le middle class, upper class e working class? Il rapporto di una persona britannica con il portatovagliolo rappresentava la sua posizione nella società, ovvero del suo posto nel "sistema di classi". Le classi alte ne ignoravano l'esistenza: cambiavano il tovagliolo tutti i giorni e non avevano bisogno di un attrezzo che indicasse dove ognuno si era pulito la bocca. Invece le classi basse anche lo ignoravano, per il semplice fatto che non usavano il tovagliolo perché usavano le maniche. Le classi medie uniche ad usarlo e non lo sostituiscono tutti i giorni, loro conoscevano il portatovagliolo. Quale sembra essere, secondo Severgnini, la maggiore ambizione della middle class britannica?  Nell'Inghilterra vittoriana ed edoardiana, la middle- class tentava disperatamente di apprendere le sfumature dei costumi sociali e dell'etichetta . Che cosa significa l'affermazione dell'autore secondo cui ancora og

Domande per fissare i concetti

  1. Che cosa è la devianza?  La d evianza è ogni comportamento non conforme ai canoni di normalità e di liceità di una certa società in un determinato momento storico. 2. Perché non esistono comportamenti devianti "assoluta"? Non esistono comportamenti devianti in assoluto perché la normalità, la devianza si costituiscano solo in rapporto alla loro definizione sociale ha un'immediata conseguenza: nessun comportamento è di per sé deviante e ciò che appare tale in un certo contesto sociale o momento storico non può esserlo in altri tempi e luoghi. Infatti il  comportamento stesso non può causare devianza, ma può deviare all'interno di uno specifico ambiente sociale o momento storico. 3.  Qual è la specificità dell'approccio sociologico alla devianza? La specificità di un approccio sociologico alla devianza viene data dal tentativo di mettere in correlazione l'insorgenza di condotte devianti non già con particolari fattori individuali ma con determinate variabil

Un nuovo sguarda della devianza: la labeling theory

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  Una diversa prospettiva che tenta di fare luce sulla questione della devianza viene proposta da un orientamento teorico che si afferma negli Stati -Uniti negli anni Sessanta del Novecento, a opera di autori come Edwin Lemert, Erving Goffman e Howard Becker, conosciuto con il nome di labeling theory, ovvero "teoria dell' etichettamento". Secondo questa prospettiva, la devianza non è un attributo di determinati gruppi o individui, ma una condizione che si viene a creare in seguito a determinati meccanismi di attribuzione e definizione delle situazioni che si sviluppano nel corso dell'interazione sociale. Non ha senso, quindi, cercare presunte "cause" della devianza, visto che questa non è una qualità intrinseca della persona, ma occorre piuttosto ricostruire il processo con cui essa "si definisce come situazione", strutturando l'identità sociale dei soggetti che vi sono coinvolti.    La "definizione sociale" della devianza opera a più

Devianza

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 La sociologia difronte alla devianza  Ma perché alcuni individui intraprendono una carriera criminale? Come si origina la devianza? Questi interrogativi hanno suscitato l'interesse di molti studiosi, anche non appartenenti al campo della sociologia: nel corso del tempo, filosofi, psicologi, psichiatri si sono confrontati con il fenomeno della devianza e hanno tentato di fornire risposte a tali quesiti.  Nella seconda metà dell'Ottocento, in piena cultura positivista, il criminologo Cesare Lombroso ipotizzò addirittura un'origine biologica della devianza e arrivò a sostenere che i criminali fossero identificabili attraverso caratteristiche fisiche.  La specificità di un approccio sociologico alla devianza è data dal tentativo di mettere in correlazione l'insorgenza di condotte devianti non già con particolari fattori in divi. duali (siano essi di natura biologica, psicologica o semplicemente biografica), ma con determinate variabili di natura sociale.  È all'interno

I meccanismi dell'esclusione sociale

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 La devianza  La devianza, ovvero ogni comportamento non conforme ai canoni di normalità e di liceità di una certa società in un determinato momento storico, si configura come la forma più acuta di conflittualità sociale. Essa contrappone gruppi e categorie sociali non già ad altri gruppi o categorie avvertiti come antagonisti, ma alla società nel suo complesso e alle sue norme che governano la vita dei suoi membri. In primo luogo, il fatto che la normalità, e conseguentemente la devianza, si costituiscano solo in rapporto alla loro definizione sociale ha un'immediata conseguenza: nessun comportamento è di per sé deviante e ciò che appare tale in un certo contesto sociale o momento storico può non esserlo in altri tempi e luoghi.  Allo stesso tempo, però, il fatto che un certo atto possa apparire "normale" a chi lo compie non ne abolisce il carattere deviante, se così lo definiscono i canoni socialmente costituiti.  In secondo luogo, quando parliamo di "norme sociali